
ZONE LOGISTICHE SEMPLIFICATE, OTTIMA OCCASIONE PER IL BASSO PIEMONTE
Entro il 9 novembre arriverà all’esame del Senato la legge che estende ai Comuni del basso e medio Piemonte la “Zona Logistica Semplificata” (ZLS) istituita con il cosiddetto decreto Genova del 2018. Una misura importantissima per il nostro territorio, in quanto consentirà alle imprese dell’Alessandrino e dell’Astigiano di poter contare su importanti semplificazioni normative e regimi fiscali speciali per attrarre investimenti e promuovere programmi specifici di attività economiche e imprenditoriali. In altre parole, il provvedimento aiuterà le aziende a ripartire, creare occupazione e ampliare i propri orizzonti commerciali mediante una connessione infrastrutturale con i porti liguri. Senza contare che la creazione di un canale di comunicazione tra i porti di Genova e Savona e le aree retroportuali del Basso Piemonte, e in particolare al suo polo logistico del food e al settore vitivinicolo, potrà dare finalmente alla zona quello slancio commerciale che merita.
La Zona Logistica Semplificata individuata con il decreto Genova includeva inizialmente i retroporti di Rivalta Scrivia, Arquata Scrivia, Novi San Bovo, i territori di Alessandria, Piacenza, Castellazzo Bormida, Ovada Belforte, Dinazzano, Milano Smistamento, Melzo e Vado Ligure. Erano però rimaste escluse molte aree che fanno capo alla complessa rete infrastrutturale del territorio che va dal basso Alessandrino fino all’Astigiano. Con la modifica legislativa approvata nei giorni scorsi alla Camera, e ora in arrivo al Senato, verrà consentito ai territori di migliorare la propria capacità attrattiva e diventare sempre più competitivi.
Ora gli enti locali e la Regione dovranno fare la loro parte per realizzare organizzate ed efficienti aree di retroporto “naturale” nelle province di Asti e Alessandria, in modo da consentire alle imprese di recuperare quote di mercato e consolidare la leadership mediterranea.
Le infrastrutture rappresentano un volano fondamentale per la ripresa, la crescita e la competitività, sono centrali nella strategia di un Sistema Paese. È quindi necessario lavorare con impegno su questo fronte. Cambiare il volto alla dotazione infrastrutturale del Piemonte è condizione imprescindibile per il rilancio economico di tutta la regione. Intorno alla logistica ruotano 14.000 aziende, con oltre 83.000 addetti, pari al 6% della forza lavoro piemontese. Fra le azioni indispensabili, oltre al completamento delle infrastrutture nei tempi stabiliti per consentire investimenti programmati da parte dei privati che chiedono certezze per poter pianificare le azioni, la digitalizzazione, il riconoscimento dell’Alessandrino come retroporto di Genova, la collaborazione tra Piemonte e Liguria per il retroporto, gli incentivi per il rinnovo del parco mezzi, la programmazione delle manutenzioni della rete stradale.
Le opere indispensabili per rimettere in moto l’economia sono la TAV, il Terzo Valico, le opere di adeguamento della stazione ferroviaria di Rivalta Scrivia, ma anche il Traforo del Tenda, il completamento dell’Asti-Cuneo, la tangenziale di Novara, l’elettrificazione della Biella-Santhià, la Pedemontana tra Masserano e Ghemme. Grande importanza strategica per il territorio è rivestita proprio dal Terzo Valico, che consentirà il potenziamento della linea per Genova dimezzando i tempi di percorrenza tra Torino e il capoluogo ligure. Per centrare gli obiettivi previsti, il trasporto delle merci su ferrovia (oggi solo il 17% del totale) deve essere sviluppato, anche nell’ottica del rinnovo dei mezzi pesanti per ridurre l’inquinamento.
Una logistica efficiente e infrastrutture moderne di visione nazionale rafforzano le imprese del territorio e incentivano nuovi investimenti in Piemonte. Grazie alla connessione con la Liguria, il Piemonte è uno degli sbocchi strategici per le merci in arrivo dall’Asia e dall’Africa, oltre a essere al centro del continente europeo. In questi mesi di pandemia, tutti hanno compreso come la logistica sia centrale per la nostra economia. Ora abbiamo la possibilità di farne una leva di sviluppo.