Energia: “Fermare la speculazioni e pensare ad un’Italia green”
“La crisi in Ucraina sta facendo emergere tutti i limiti delle politiche energetiche e di approvvigionamento dell'Italia degli ultimi anni.
“La crisi in Ucraina sta facendo emergere tutti i limiti delle politiche energetiche e di approvvigionamento dell'Italia degli ultimi anni.
“Il problema dei rincari sta mettendo a rischio il sistema produttivo dell’Italia intera; alcuni settori sono fortemente penalizzati, come il comparto agricolo che evidenzia il costo del gasolio agricolo arrivato a 1,40 euro/litro + Iva (lo scorso novembre era 0,70).
“Per accompagnare il Paese verso l’uscita dalla crisi economico-sociale legata alla pandemia e dare corso ad una ripresa dell’occupazione, dei consumi e dell’impresa è necessario intervenire con decisione sul costo del lavoro.
“Il sistema della logistica è tanto delicato quanto fondamentale e in questa fase di ripresa delle attività il Paese non può permettersi passi falsi”
“I numeri che ci arrivano dall’edilizia sono confortanti e confermano capacità e credibilità del settore e la forza delle famiglie italiane, che di fronte a possibilità concrete si confermano disponibili a mettersi in gioco investendo per migliorare il patrimonio edilizio
“Aver finalmente dotato il Paese di un’Agenzia per la cybersicurezza è un traguardo importante. Un obiettivo che però sarebbe dovuto arrivare prima, come dimostrano i recenti fatti avvenuti ai sistemi di Regione Lazio”
“Il caro-prezzi sui materiali da costruzione, che peraltro sono diventati quasi introvabili, sta vanificando una serie di misure concepite con l’obiettivo di ridare ossigeno all’economia e riqualificare il patrimonio edilizio”.
“Politiche attive per il lavoro, riqualificazione dei processi produttivi, riforma degli ammortizzatori sociali. E ancora, formazione professionale e misure idonee a realizzare una concreta sicurezza nei luoghi di lavoro, che metta davvero fine a incidenti e morti bianche”.
Il Paese non può permettersi che i rincari nei prezzi delle materie prime in tutti i settori, dall’agricoltura all’edilizia, passando per l’automotive e l’artigianato, costituiscano un blocco alla ripresa.
Il mondo delle sale da ballo e delle discoteche è tra quelli che più sono stati fermi per la pandemia. Lo hanno fatto con la massima serietà. È tempo di evitare penalizzazioni per un settore che ha e deve avere