
Pernigotti, Berutti (FI): “Quello di oggi è l’ennesimo capitolo di una storia triste, gestita con poca incisività dal Governo. Una vicenda che deve spingerci ad un intervento di sistema per le nostre imprese”
Roma, 5 febbraio 2019 – “Su quanto siglato oggi non posso che esprimere vicinanza ai lavoratori. Il
sostegno al reddito è un bene, purtroppo, però, la sottoscrizione della cassa integrazione è
l’ennesimo capitolo di una storia triste, gestita con poca incisività dal Governo. Una vicenda che
deve spingerci ad un’azione di sistema, che metta le eccellenze italiane in condizione di competere
a livello globale senza doversi riparare all’ombra di sterili interventi di tutela. Fino a quando le
aziende non potranno competere alla pari con le realtà globali grazie alla minor pressione fiscale e
alla forza sui mercati stranieri, nulla cambierà e sia i marchi storici che i marchi recenti
continueranno a crollare sotto i colpi di una politica nazionale sempre meno orientata all’impresa”.
Così il senatore di Forza Italia, Massimo Berutti, a margine del Tavolo tenuto oggi al Ministero del
lavoro e delle politiche sociali sulla Pernigotti al quale ha preso parte. “Nonostante gli annunci, Di
Maio non è riuscito a proporre un piano credibile che portasse alla vendita del marchio e
all’apertura di uno scenario veramente positivo per i lavoratori e per un’importante eccellenza
piemontese.
Come avevo anticipato, purtroppo, non si è portato a casa nulla sulla continuità del
lavoro, la produzione in Italia e il marchio legato al territorio. Su questa vicenda ci vuole un
intervento incisivo, repentino e di visione, che il Ministro non è stato in grado di offrire.
Un’incapacità che si è scontrata con l’irremovibilità della proprietà, rispetto alla quale esprimo il
mio rammarico. Auspico che la reindustrializzazione prospettata possa concretizzarsi davvero,
purché ad un eventuale impegno di risorse pubbliche si facciano corrispondere impegni tangibili.
Più in generale, è necessario intervenire su tributi, fisco e credito, in modo da mettere le imprese
italiane in condizione di difendere le nostre produzioni ed eccellenze nelle sfide che il mondo ci
presenta e che come Paese dobbiamo vincere”.