
GOVERNO DRAGHI, CAMBIO DI PASSO E SGUARDO ALLE OPPORTUNITÀ EUROPEE PER I TERRITORI
Abbiamo salutato con fiducia la figura di Mario Draghi alla guida del nuovo Governo. Oggi più che mai si tratta di dimostrare che il Paese ha una guida sicura e capace, che riesce ad ascoltare le istanze dei territori e delle categorie e a fornire risposte rapide e concrete.
I temi sul tavolo sono molti, dalla necessità di rivedere le modalità di messa in campo delle limitazioni legate a Covid al piano per vaccini, dal reperimento delle fiale per dare corso ad una vaccinazione ampia e rapida alla declinazione di una nuova normalità per le imprese, che hanno la necessità di poter programmare le proprie attività e, in sicurezza, di tornare il più possibile a lavorare in modo continuativo per far fronte alla crisi economica e sociale che si profila all’orizzonte.
Lo vediamo tutti i giorni spostandoci nelle nostre città e nei nostri centri e i dati che ci arrivano dalle rappresentanze di categoria ci confermano che il nostro Paese sta soffrendo. Lo conferma Confcommercio, che parla di una desertificazione dei centri storici che ha comportato, nel solo 2021, un calo del 17% per il commercio al dettaglio e ad una previsione (per la prima volta in due decenni) di una perdita di un quarto delle imprese di alloggio e ristorazione (-24,9%). Lo conferma Confindustria, che comparando i dati del nostro Paese con quelli tedeschi, ha messo in luce per il 2020 una differente flessione del Pil, con un -8,9% per l’Italia e un -5,3% per la Germania.
Attività industriali, turismo, costruzioni, piccole imprese, misure economiche per contrastare gli effetti della pandemia. Sono questi i temi principali che incidono sulla maggiore sofferenza del nostro Paese in questi mesi e ai quali bisogna trovare chiavi di lettura e soluzioni per il breve, il medio e il lungo periodo.
Serve dunque, ancora una volta, un cambio di passo. Quel cambio di passo che sembra profilarsi nelle prime dichiarazioni del nuovo Esecutivo e al quale bisogna dare concretezza in ogni provvedimento che verrà varato da oggi in avanti. Come Cambiamo, abbiamo iniziato a farlo alla Camera, facendo sentire la nostra voce e portando avanti le nostre proposte. Continueremo nella stessa direzione anche al Senato.
È una direzione che deve vederci impegnati nella partita nazionale ed anche in quella europea. Proprio questa settimana, oltre che in altre Commissioni di Camera e Senato, anche nella Commissione della quale faccio parte, la Commissione 8a, che si occupa di Lavori pubblici e comunicazioni, daremo vita ad un ascolto attento in relazione al Piano nazionale di ripresa e resilienza. Una partita fondamentale, che dobbiamo giocare al meglio. È una grande sfida che ci arriva dall’Europa e che dobbiamo declinare insieme a quella altrettanto importante della nuova programmazione europea 2021-2027.
Non è un tema lontano, che ci riguarda solo marginalmente. È una delle opportunità dei prossimi anni che si declina oggi. Non per niente, la Regione Piemonte sta dando corso ad una serie di consultazione con i territori proprio per giocare la partita dei fondi strutturali 2021-2027 da declinare nell’ambito di “Piemonte cuore d’Europa”.
Lo si fa a partire dalle linee di indirizzo contenute nel Documento Strategico Unitario che definisce le direttrici prioritarie di intervento per lo sviluppo del Piemonte nel prossimo decennio e che costituisce il perimetro strategico entro cui utilizzare al meglio le risorse della programmazione europea 2021-2027. Le consultazioni si terranno nei mesi di febbraio e marzo. È una delle opportunità per la crescita dei nostri territori ed è fondamentale esserci.